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UWB + RFID – Il meglio dei due mondi e l’interazione tra i due sistemi

Ormai da anni Engynya è divenuta un’azienda leader nell’ambito della localizzazione indoor, grazie alla realizzazione del sistema TRION®, che si avvale della tecnologia UWB (Ultra-Wide Band, ovvero frequenze ad ampio spettro e bassa intensità) rendendo possibile rilevare la posizione delle merci con precisione all’interno di ambienti chiusi in cui non è possibile utilizzare altri tipi di tecnologie (GPS). Il solo Ultra-Wide Band però, in alcuni casi, non è in grado di fornire con precisione il dato di posizione.

 

La tecnologia TRION®, con il suo sistema AutoID, fa dell’assenza di dispositivi a bordo delle unità di carico uno dei suoi punti di forza; la posizione dei pallet viene infatti aggiornata non attivamente, ma sfruttando la posizione del carrello al momento del carico e dello scarico della merce.

 

Questo genera dei side-effect a livello di affidabilità qualora una UdC venga movimentata da un carrello non dotato di tag TRION®, oppure nel caso in cui il sistema RTLS sia spento o temporaneamente non raggiungibile; in questi casi, il sistema continuerebbe a vedere l’ultima posizione salvata, e non quella aggiornata, dal momento che non l’avrebbe ricevuta dal carrello, rischiando di perdere la merce (per deperimento, o proprio perché fisicamente non si è più in grado di trovarla all’interno del magazzino).

 

Inoltre, dal momento che TRION® si basa su un’infrastruttura fissa che genera un reticolo di copertura, non è possibile tracciare le UdC al momento in cui queste escono dall’area coperta dalla rete UWB, rendendo quindi impossibile gestire il tracciamento su magazzini diversi che si trovano geograficamente distanti uno dall’altro (il cosiddetto “handover”).

 

La tecnologia RFID (Radio-Frequency IDentification, ovvero identificazione a radiofrequenza) è invece in grado di riconoscere, validare e memorizzare automaticamente delle informazioni, tramite l’utilizzo di dispositivi passivi (etichette) sulle merci, che vengono poi lette da dei dispositivi fissi o portatili, chiamati reader. Essendo le informazioni contenute direttamente nel dispositivo a bordo della UdC, è possibile reperirle anche in temporanea assenza di connettività.

E come possono interagire i due sistemi?

Collocando in mezzo alle forche dei carrelli del magazzino, oltre alla consueta sensoristica di TRION®, un reader RFID, è possibile ottenere una conferma dell’UdC che si sta caricando.

Il server TRION® infatti analizza i dati ricevuti sia dall’AutoID che dall’RFID, confrontandoli, e in caso di incongruenza utilizza quelli contenuti nell’etichetta RFID dell’unità di carico, dandovi priorità.

 

Questo fa si che si riducano drasticamente le possibilità di errore nel prelievo e nello stoccaggio delle merci, soprattutto nel caso in cui siano estremamente importanti o costose.

Un altro caso in cui l’utilizzo della coppia UWB/RFID incrementa notevolmente l’operatività è in quei casi in cui, per motivi strutturali del magazzino in cui si sta operando, ci siano situazioni di eccessive interferenze a carico della rete UWB: quest’ultima, trattandosi comunque di onde radio, subisce negativamente la presenza di strutture in metallo molto vaste, o che vanno ad “avvolgere” il carrello, sia ai lati che in altezza, come nel caso di uno scaffale di tipo “drive-in”.

I drive-in sono degli scaffali che sono costruiti come delle vere e proprie gabbie, distribuiti su più corsie e su più piani, in cui il carrello entra letteralmente, soprattutto nei casi in cui il drive in sia vuoto; questo causa interferenze che rendono la posizione e l’orientamento del carrello instabile, e di conseguenza questo si ripercuote anche sulla posizione delle UdC che vengono ubicate all’interno di questo tipo di scaffali.

 

Installando non più sulle merci ma sulle corsie delle etichette RFID on-metal contenenti l’informazione del numero di corsia, il carrello tramite il proprio reader è in grado di rilevare in quale corsia è entrato, ed ottenere così una posizione più precisa dell’UdC che sta per scaricarvi all’interno.

 

E ancora, è possibile che un’azienda abbia più siti di produzione sparsi sul territorio e non necessariamente adiacenti tra loro: per esempio, un’azienda che produce semilavorati e che ha delle consociate che si occupano di terminare la lavorazione e di consegnare il prodotto ai clienti finali.

 

Il caso ottimo prevedrebbe quindi che sia nella casa madre che nelle consociate sia installato il sistema TRION®, rendendo così possibile capire quando un’unità di carico esce dalla casa madre ed arriva alla consociata, tracciando poi anche tutti gli spostamenti all’interno e l’effettiva uscita del prodotto finale.

 

Purtroppo non sempre questo e possibile, ed è qui che l’RFID torna in aiuto: installando dei varchi nelle bocche di carico delle zone di outbound del magazzino principale, e facendo altrettanto nelle zone di inbound delle aziende satellite, è possibile contrassegnare una determinata UdC come “uscita”, e rilevarne l’ingresso all’arrivo, aggiornando il database centrale della casa madre, rendendo quindi trasparente l’handover delle merci.

Il sensore RFID di Engynya.

Engynya si avvale, così come per l’UWB, di un sensore progettato e realizzato interamente da noi, seguendo i più rigorosi standard a livello elettronico e ambientale.

Il sensore è in grado di offrire un raggio di lettura variabile, che va dalla modalità “a contatto” fino ad una distanza di 1 o 2 metri, configurabile a seconda delle necessità.

 

Il sensore è personalizzabile in termini di resistenza alla polvere, agli urti e all’acqua, secondo le specifiche dello standard internazionale IEC 60529. Infatti il suo involucro è intercambiabile per andare incontro ad ogni esigenza e ad ogni ambiente produttivo e logistico.

Il miglior amico dell’Ultra-Wide Band.

Riassumendo, nella maggior parte dei casi, l’UWB fornito da TRION® è ampiamente sufficiente a soddisfare i bisogni delle aziende, sia per precisione che affidabilità.

 

Ci sono però casi in cui, per motivi ambientali o perché le merci trattate sono particolarmente sensibili o importanti, si necessita di una “spalla” che possa andare ad aiutare il sistema RTLS al momento del bisogno.

 

In questo, la coppia UWB e RFID fornisce un alto grado di affidabilità andando a coprire praticamente ogni casistica che si può presentare all’interno di un sito logistico o produttivo.

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Simone Moretti

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